Biografia – HAEVN

Ricevere un pianoforte da suo nonno ha avuto un grande impatto sulla vita di Jorrit, é stato questo pianoforte che gli ha insegnato ad esprimersi attraverso la musica. Seguendo quella passione lo ha portato a intraprendere la carriera di compositore cinematografico, catturando le emozioni sullo schermo e traducendole in colonne sonore.

Marijn è sempre stato inseparabile dalla sua chitarra. Anche durante un lungo periodo di malattia che lo ha tenuto a letto per 3 anni non c’era niente che potesse impedirgli di giocare. Questo periodo gli fece scoprire e apprezzare il potere curativo della musica.

È stato un gesto gentile dell’universo che Jorrit è stato presentato a Marijn, facendo loro scoprire la reciproca passione per la musica e la narrazione. Hanno subito capito che la voce rassicurante di Marijn era una miscela unica con i colori strumentali di Jorrit. In un breve periodo di tempo hanno sviluppato un “buon senso” forte e intuitivo per creare il proprio mondo musicale chiamato HAEVN.

In questo universo, ispirato da artisti come Leonard Cohen, Bon Iver, Bruce Springsteen, Sting, Ray LaMontagne ma anche da autori di film come Thomas Newman e Hans Zimmer, sono costantemente alla ricerca di melodie, colori e testi che li confortino. Il duo ha fatto del loro unico scopo di confortare con la loro musica.

Per la produzione del loro album di debutto hanno collaborato con l’acclamato produttore dietro London Grammar, Tim Bran. Il loro album di debutto “Eyes Closed” evoca sentimenti di solitudine, seduzione, conquista/vittoria e rimorso. È stata una scelta evidente che gli HAEVN abbiano registrato un’orchestra d’archi per il loro album di debutto per rappresentare le influenze della colonna sonora.

Con la creazione dell’universo HAEVN si è aperto un altro mondo per Jorrit e Marijn. Era la prima volta che le persone potevano formare le proprie immagini ed emozioni ascoltando i suoni di Jorrit. E per la prima volta le canzoni dell’album potrebbero avere l’effetto curativo per gli altri in un modo in cui Marijn l’ha sperimentato prima.

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Emanuela Annovazzi

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